mercoledì 3 dicembre 2014

Una storia per il Natale

Che stanchezza. Si susseguono artifici politici di ogni tipo in queste ultime battute dell'anno. La cosa più importante, restituire voce agli italiani sembra sempre più fuori discussione. In mezzo alla strada, nei luoghi di lavoro, l'importanza per i movimenti del Governo e del Parlamento assume toni ovattati, di disinteresse. Le persone comuni cominciano a viaggiare smarrite attraverso una serie di provvedimenti che, oltre al tono del proclamo, appaiono confusi e di difficile interpretazione. Il risultato è l'invettiva e
il reflusso ideologico, che poi sfocia nell'incapacità di scorgere un filo conduttore che ci assista e indichi la via da percorrere per ritrovare la normalità. Non che ciò che è stato prima fosse poi tanto normale: decenni di svendita di questo Paese ci hanno lasciati vuoti e quasi privi di speranze. Ma dobbiamo tenere duro, stringere i denti e credere che non siamo divenuti cosi barbari da non capire quale sia la via migliore da percorrere. Fermarsi a riflettere, avere il coraggio di dire no, credere che facciamo ancora la differenza è l'unica strada possibile. L'attuale Presidente del Consiglio percepisce perfettamente questo disagio e lo fa suo, lo incanala in una propaganda che, con una percentuale relativa ai limiti dell'irrisorio, ingabbia il Paese in una serie di scelte forzate che neanche il più attento di Noi riesce a decifrare correttamente. Mi chiedo cos'altro debbano fare i ragazzi del M5S per riuscire a scuotere gli animi di questi arresi agli eventi. Coloro che sono accerchiati dai problemi dell'amministrazione quotidiana, e che si arrendono e accettano l'imposizione dei farraginosi meccanismi della vecchia politica e dei suoi datati esponenti. Perché non c'è novità nelle altre rappresentanze politiche, ma soltanto un buon lavoro di make up. Un esercizio sostenuto da quel collaudato sistema che sono i buoni vecchi mezzi di comunicazione di massa: giornali, televisione, radio. Bombardano con un eterna propaganda di sistema che alla fine ci ingabbia in uno sfogo puramente illusorio; sviscerano a loro uso e consumo qualsiasi argomento abbia un minimo di risalto, e ne fanno oppio per confonderci.
Noi sappiamo bene chi siamo. Sappiamo bene perché abbiamo abbracciato questo Movimento.
Non possono e non devono toglierci un tale sogno.

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