giovedì 20 settembre 2018

Fauglia! Proponimenti e... Vecchio Stile

Un osservazione su quanto notato in questi ultimi tempi, allorché mia figlia ha cominciato la nuova avventura delle scuole superiori, ha stimolato alcune riflessioni.
Vedo, senza stupore e meraviglia, che l'organizzazione dei trasporti extra urbani per gli studenti somiglia ad una sorta di rodeo ad alto costo dove famiglie e alunni consumano risorse e denaro per un servizio scarno e del tutto distaccato dalla realtà scolastica. Nell'ordine:
- alto costo del servizio
- rigidità delle opzioni di abbonamento
- orari poco aderenti alle necessità degli studenti
Nel primo caso osserviamo costi addirittura superiori per singolo biglietto alla stessa trasferta operata con vettura privata. Nel secondo, adottando abbonamento, abbiamo uno sconto scalare che però non tiene considerazione dei passaggi inutilizzati dagli studenti: basti pensare, nel caso di opzione annuale, per risparmiare, ai tre mesi estivi di chiusura scolastica, senza contare l'esborso iniziale piuttosto cospicuo. In caso di abbonamento mensile, esso deve sempre intendersi dal primo giorno del mese; anche se l'inizio scolastico, come la sua fine, non è mai così. Terzo ed ultimo, orari che obbligano a "levatacce" mattutine non certo salutari per chi necessita di concentrazione; e ritorni che sfiorano la merenda pomeridiana in luogo di un salutare pranzo. Tolto il doveroso tempo per lo studio, rimane ben poco della giornata per i nostri ragazzi.
Libri e trasporto! Il diritto ad una istruzione gratuita non c'è che dire....

Fatto tale breve excursus vado al titolo del post.
L'idea è quella di concezione stessa della politica e sua esecuzione pratica. In fondo essa significa amministrazione, e, perciò, cosa vogliamo intenderne.
Pensiero preminente, soprattutto nella condizione di piccolo Comune quale il nostro, è quello di soddisfare, attraverso una catena ramificata di sodali e conoscenze, tutte le capillari richieste che pervengono dal territorio. Ciò porta inevitabilmente alla formazione di rappresentanti di vecchio corso che intercedono sistematicamente con l'unico scopo di trarre un beneficio particolare, e che ostacola il piano di lungo termine che invece dovrebbe contraddistinguere l'amministrazione di un Comune. La presenza sul territorio è fondamentale, certo, ma l'ostracismo che può nascerne da conclamati gruppi o persone che, di fatto, stabiliscono un sotto insieme parallelo al Governo ufficiale non appare certo di ausilio. Per carità, il diritto a dissentire e avvalersi della propria parola per mostrare i problemi di un Paese è sacrosanto, a patto che non devii in quanto appena detto.
Ho già scritto sopra l'evanescenza che spesso accompagna l'idea di Lista Civica, e sembra proprio che l'attitudine voglia perpetuarsi. 
Sono tempi di cambiamento questi? E' la domanda che tutti dovremmo porre in tal senso.
Vivere presenti su un territorio così limitato è fardello dei rappresentanti comunali, specialmente di chi governa. Stabilre un piano generale di risoluzione ai problemi raccolti, una neccessità imperativa se vogliamo avvicinarci all'equità come cittadini. 
Gli emolumenti spettanti a chi si propone per un tale compito sono così esigui da risultare risibili nell'ottica dell'impegno profuso, e operare in un regime di critica minacciosa (almeno così intenderemmo) ha solamente del coercitivo.
Il cambiamento impone spesso volontà di spezzare determinate abitudini, e proporre soluzioni che adottano rischi a volte non indifferenti. Ma l'unico vero giudice deve essere il cittadino nella sua urna elettorale. Sempre che non si ravveda l'estremo della violazione di legge.
Il lavoro di una maggioranza non può esimersi dalla costante e continua informazione e collaborazione con la sua opposizione. E' l'unico modo per fugare dubbi ed intervenire per tempo ad eventuali errori.
Ancora oggi leggo nelle persone insoddisfazione tra le frazioni di questo Comune che non riescono a vederlo come un insieme eguale e che perciò deve lavorare.
Il primo intervento è comprendere la salute della macchina pubblica e se essa debba risanarsi dall'interno.
Il secondo sondare e mediare i punti d'intervento principali richiamando a se la cittadinanza.
Il terzo riacquisire autonomia decisionale per non sprofondare negli obblighi imposti da Enti esterni che spendono soltanto i propri interessi.
Nella compostezza fino ad oggi notata, invece, già si preparano alleanze e spartizioni del Comune a volere creare un sodalizio per una calcolata vittoria dove alla fine il suo Governo rimarrà per forza invischiato.

Come sempre!

E' una questione di scelte...

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