giovedì 16 agosto 2018

Spigolatura

Non è curioso che lo spunto preminente di ogni notizia debba per forza di cose scaturire da un evento fisico. Celati e indifferenti attendiamo che qualcosa succeda per argomentarne. Tanto più roboante quanto succulenta, la notizia diventa manna e sodalizio di idee: discussioni e contrasti, colpe da attribuire e giustificazioni.
Fuori dell'informazione in se, qualsiasi altra questione potrebbe considerarsi superflua. Una mera notazione allegorica.
Quale evento ha marcato la quiete degli ultimi giorni?
Il crollo dell'arcata di un ponte vetusto.
La tragedia dei caduti non risiede nel fatto in se, per quanto estremo: non riusciamo a concepire che il Ponte è accidentale. Raffigura l'inefficienza di un operatore all'interno di un insieme governato da leggi causali che, spesso, niente hanno a che vedere l'una con l'altra.
Il Ponte che crolla dopo cinquant'anni di onorato e, a quanto pare, discusso servizio esprime solamente l'indifferenza di un meccanismo (lo Stato) che, tanto grande, non riesce più a provvedere a se stesso. Il sovraccarico di un sistema economico che lo ha stravolto portando le sue infrastrutture al limite di cedimento.
Le nostre opere monumentali eccedono la capacità di accudirle e intenderne la loro longevità; e nella macchina frenetica che siamo diventati qualsiasi ritardo, per un atto di valutazione, una perdita di tempo inaccettabile.
Monito mondiale adesso guardiamo preoccupati alle superstrutture nostro vanto ingegneristico.
Dovremmo rinnovarci investendo in esse periodicamente andando ben aldilà della semplice manutenzione.
Le strutture Romane che insistono ancora in vasti territori, alcune ancora funzionanti, luogo di una soluzione che sentiamo esistere ma che non riusciamo a elaborare, a rendere nostra.
Non è un problema di ingegneria, o meglio lo è ma in chiave tecnica, cosa di cui non posso argomentare. L'ingegnere trova soluzioni ingegnose ad un problema. Altera il piano concettuale della necessità addomesticandola. Lui conosce perfettamente i limiti che i suoi progetti soffrono, e probabilmente si prodiga perché siano tenuti in forte considerazione. Tutto scivola in un livello differente quando la nobiltà della scienza pura scontra con l'economia e la società. E' inutile persino attribuire colpe a corrotti o burocrati; o al menefreghismo generale che ci accompagna in questa grottesca rincorsa quotidiana che ci affligge. E' un problema di limite che oltrepassiamo continuamente e costantemente.
Il Ponte è solamente un rammaricabile, terribile, incidente di percorso.
Un inferenza statistica.
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